La cosiddetta “Venere”di Morgantina è una statua acrolitica alta 2,20 m, fu scolpita alla fine del V secolo a. C. probabilmente da un discepolo di Fidia; fu trafugata da Morgantina e venduta al Paul Getty Museum nel 1988 per la cifra record di 18 milioni di dollari e fa parte del gruppo di opere restituite all’Italia dopo un lungo periodo di trattative diplomatiche. E’ realizzata in due materiali differenti, marmo, impiegato per il viso e per le parti del corpo nude, mentre per il drappeggio è stato utilizzato tufo calcareo, proveniente dalla zona iblea.
Secondo l'ipotesi di molti archeologi e studiosi la statua rappresenta la dea Kore o la madre, Demetra, per via della somiglianza con una piccola statua in terracotta del Museo archeologico di Aidone, pare difatti che l’appellativo di Afrodite le fosse stato assegnato al fine di depistare chi già al tempo del trafugamento sospettava venisse da Morgantina . Le due dee erano particolarmente venerate a Morgantina, sia presso il santuario centrale sia nei diversi santuari sparsi nell’area urbana ed extraurbana, tra i quali è degno di nota il grande santuario in contrada S. Francesco Bisconti.